Vi ricorda qualcosa una tavola imbandita di dolci abbinata a una vista mozzafiato su una splendida città barocca?
Sicuramente sì, se fate parte dei milioni di telespettatori che sono rimasti incollati allo schermo a guardare uno degli ultimi episodi della nostra fiction preferita.
In “Un Covo di Vipere” infatti un goloso Dottor Pasquano viene interrotto mentre sta consumando una calorica colazione sul balcone di casa sua: è il Commissario Montalbano che, impaziente e sfacciato, gli va a rompere i cabbasisi per avere qualche informazione sull’omicidio del ragioniere Cosimo Barletta.
Ma oltre ad adocchiare cannoli e torte di ricotta, avete indovinato qual è la città sulla quale si affaccia il terrazzino del medico legale?
Se avete ancora dubbi, ve lo sveliamo noi: si tratta di Modica e vi assicuriamo che dopo aver finito di leggere questo e gli articoli su Ragusa Ibla e Scicli, avrete già scelto dove trascorrere le vostre prossime vacanze.
Pronti a scoprire insieme un’altra perla del barocco siciliano?
Modica: una storia antica millenni
La leggenda vuole che sia stato Ercole a fondare la città in onore di Motia, una bellissima donna greca che lo aveva aiutato a recuperare dei buoi che gli erano stati rubati. Mitologia a parte, secondo gli storici però i primi insediamenti in quest’area risalirebbero all’Ottavo secolo a.C.
Conquistata e occupata da numerose popolazioni, nell’Undicesimo secolo i normanni di Ruggero di Altavilla sconfissero i Saraceni cacciandoli via dall’Isola.
Sotto la guida della nobile stirpe, Modica fu elevata a Contea dove venne poi introdotto il culto di San Giorgio.
Anche gli Angioini vi regnarono, ma con gli Aragona di Spagna e grazie soprattutto ai Chiaramonte e ai Cabrera divenne uno dei più importanti centri abitati non solo della Sicilia, ma dell’intero Mezzogiorno d’Italia.
La città oggi non è più quella dei secoli passati: non ci sono i 17 ponti che ne avevano fatto “la città più singolare d’Italia dopo Venezia”, non ci sono più corsi d’acqua ad attraversarla, sono spariti anche i caratteristici mulini. Nonostante questo Modica oggi è una cittadina bellissima, ricca di fascino e i suoi quartieri sono scrigni che custodiscono tesori da scoprire tra scale, vicoli e piazze.
Occhi attenti potranno ancora intravedere i segni della lunga dominazione spagnola, ma se oggi possiamo godere di Muorica – come la chiamano i siciliani – così com’è lo dobbiamo alla ricostruzione avvenuta dopo il terribile sisma del 1693: ancora una volta una città del Sud Est della Sicilia si risollevò dalle sue stesse macerie per divenire una prezioso gioiello barocco.
Modica: i luoghi del Commissario
Il punto di partenza per la nostra passeggiata ce lo fornisce proprio il dottor Pasquano che avevamo lasciato con uno squisito cannolo tra le mani a discutere con Montalbano. Nell’esilarante scena il burbero personaggio, interpretato da uno strepitoso Marcello Perracchio, non usa mezzi termini per descrivere quanto sia poco gradita la visita del poliziotto a quell’ora del mattino.
Il balcone su cui si svolge la spassosa conversazione è quello di Palazzo Napolino Tommasi Rosso, un meraviglioso esempio di architettura tardo-barocca dal quale si può godere della vista di tutta Modica.
Pensate sia abbastanza?
Niente affatto: il medesimo terrazzino affaccia infatti anche su un’altra scenografia naturale scelta dal regista Sironi numerose volte, quella del Duomo di San Giorgio. Qui Salvo aspetta ai piedi di 250 scalini la corriera dalla quale finalmente scenderà la sua Livia, mentre nella puntata “La Vampa d’Agosto” parcheggia l’inconfondibile Fiat Tipo a pochi passi dalla bellissima chiesa. Proprio qui infatti incontra il signor Callara, un’agente immobiliare che gli sarà d’aiuto per scoprire l’identità di un assassino colpevole di aver stuprato e ucciso una ragazzina cinque anni prima.
Ma lasciamo Montalbano alle sue indagini, noi indossiamo scarpe comode e proseguiamo spediti: il nostro tour di Montalbano è appena iniziato!
Modica: la città dei tre quartieri
A rendere la città della Contea tra le più affascinanti della Sicilia è anche la sua peculiare configurazione urbana: la casa del dottor Pasquano è ambientata a Modica Alta ad esempio, mentre altre scene della fiction sono state girate a Modica Bassa. I due quartieri sono collegati da scale che consentono di percorrere un suggestivo itinerario alla scoperta di scorci che non potrete fare a meno di fotografare.
Il quartiere più recente e residenziale è invece Modica Sorda: un nome singolare, vero?
La storia vuole infatti che in questa zona della città ci fosse una locanda in cui i pellegrini di passaggio si fermavano per bere e mangiare qualcosa. E chi gestiva la bettola? Ma un’anziana donna sorda, ovviamente. Ed ecco spiegato il perché della Sorda, oggi un quartiere ricco di centri commerciali, negozi e moderni palazzi.
Noi siamo però ancora fermi a Modica Alta ad ammirare i meravigliosi giardini pensili del Duomo di San Giorgio, ma le cose da vedere sono tante. Proseguiamo quindi la nostra visita nell’antico quartiere: mete irrinunciabili sono la Chiesa e il Convento di Santa Maria del Gesù, un complesso che non subì gravi danni dopo il terribile terremoto e che rimane dunque una testimonianza straordinaria dell’architettura dei secoli 400 e 500. Anche qui ritroviamo oltre ad elementi gotici, rifacimenti barocchi. Stupendo, per alcuni anche più della stessa chiesa, il chiostro: un luogo ricco di fascino e storia.
Ma guardate lassù: lo vedete anche voi? Sulla punta di uno sperone roccioso c’è un grande orologio che domina dall’alto su tutta la città.
È il Castello dei Conti che per anni è stato il simbolo e la sede del potere della Contea. Dell’originale struttura oggi non resta molto, se non appunto la torretta del XIV secolo che ospita il grande quadrante. Il sisma non risparmiò neanche la cinta muraria e le torri, ma grazie ai lavori di recupero è stato possibile scoprire un’incredibile grotta, detta delle Cento Scale, che collegava la fortezza alla valle.
Ma non è finita qua.
Non molto lontano da qui troverete un’altra speciale sorpresa: situata in un punto panoramico, scorgerete una casa all’apparenza modesta e che oggi è un museo: qui il 20 agosto 1901 è nato il poeta Premio Nobel per la Letteratura Salvatore Quasimodo, un personaggio che Modica vanta tra i suoi figli più illustri.
Siete già stanchi? Armatevi di coraggio perché il nostro tour è solo a metà!
Il Centro Storico: Modica Bassa
Eccoci giunti al coloratissimo e frequentatissimo Corso Umberto I.
Voi magari non lo sapete, ma state camminando dove una volta scorrevano dei corsi d’acqua.
Vi sembra incredibile? Invece è proprio così, anche se oggi di questi fiumi nulla rimane perché furono ricoperti a causa delle frequenti alluvioni.
Anche qui sono state girate alcune scene della fiction e passeggiando lungo la via vi renderete conto di quanto sia eclettica la città di Modica: troverete negozi di ogni tipo, pub, bar, ristoranti, trattorie, pizzerie e chi più ne ha, più ne metta.
È a tutti gli effetti il cuore pulsante della città dove poi, nelle ore notturne, si accende anche la movida.
Tra le prime tappe di questa zona della città c’è sicuramente Piazza Giacomo Matteotti, un vero e proprio tradizionale luogo di ritrovo per i modicani anche perché la centralissima zona viene spesso utilizzata come location per concerti, spettacoli ed eventi.
Passo dopo passo arriveremo finalmente dinnanzi a uno dei simboli del barocco siciliano: avete capito di cosa stiamo parlando?
Alla fine di una lunga scalinata sorvegliata dai santuni, ovvero i dodici apostoli, vi troverete ad ammirare il prospetto del Duomo di San Pietro. Su TripAdvisor del sito dicono: “L’ennesimo esempio dello stupendo barocco che decora la zona orientale della Sicilia. Questa chiesa, posta nella parte bassa della città, fa da coppia al Duomo e giustifica pienamente l’appartenenza ai patrimoni dell’UNESCO”.
E ancora: “Dopo aver visto il Duomo è difficile stupirsi ulteriormente, ma anche questa chiesa merita una visita. L’ingresso con le statue dei 12 apostoli è magnifico e vi trascina a fotografare in continuazione… consigliata!”.
Non vorrete mica perdervi uno spettacolo del genere?
A Modica Bassa vi suggeriamo anche di dedicare qualche minuto del vostro tempo alla seicentesca chiesa di San Domenico in Piazza Principe di Napoli, la Chiesa di Santa Maria di Betlemme, il Museo Civico e, dulcis in fundo, il Teatro Garibaldi.
La lunga passeggiata vi ha stremato? Noi abbiamo il rimedio giusto per farvi riacquistare le forze!
Il Cioccolato di Modica: un’eccellenza tutta siciliana
Non si può parlare di Modica senza fare riferimento al suo cioccolato, quello che ha reso la città della Contea famosa in tutto il mondo e che, ve lo garantiamo, deciderete di acquistare per farlo assaggiare ad amici e parenti.
Ma cosa lo rende diverso?
Senza dubbio la ricetta, che segue antiche regole alla base di una lavorazione semplice che rendono a’ cicculatta muricana friabile, grezza e granulosa: tre delle sue caratteristiche fondamentali.
Il prodotto è stato riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale e per promuoverlo e tutelarlo, nel 2003, è nato il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica che da anni s’impegna anche per ottenere il riconoscimento IGP.
Vi è già venuta l’acquolina in bocca? Allora non potete non fare un salto all’Antica Dolceria Bonajuto, la più antica fabbrica di cioccolato della Sicilia ancora in attività. E se non vi sembra ancora abbastanza e avete voglia di fare una vera e propria full immersion di cioccolato modicano, allora vi esortiamo a prendervi qualche giorno di ferie nel mese di dicembre per partecipare a un evento che vi lascerà con un dolcissimo sapore in bocca: il ChocoModica, la kermesse più golosa della Trinacria.
Qui il bellissimo spot dell’edizione 2016
La Madonna Vasa-Vasa: Modica tra fede e folclore
A poche settimane dalla Pasqua non possiamo non segnalarvi una delle feste religiose più partecipate e sentite dai modicani e non solo.
Stiamo parlando della Madonna Vasa-Vasa che si svolge proprio la domenica di Resurrezione: Corso Umberto è percorso da due diverse processioni, una con il simulacro del “Cristo risorto” e l’altra con quello della “Madonna” coperta da un velo nero in segno di lutto.
In più punti della città le due statue si incontrano per la tradizionale vasàta, ossia il bacio, l’abbraccio simbolico della Madonna al Figlio.
Maria alla vista di Cristo risorto, si libera dal vero nero per poi mostrarsi nella suo classico manto celeste.
Una festa antichissima, suggestiva e ricca di simbolismi a cui non vi pentirete di aver assistito.
Cosa aspettate dunque?
La Casa di Montalbano è a soli 40 minuti da Modica: non rinunciate all’occasione di vivere pienamente i luoghi del Commissario e vi assicuriamo che non vi romperete i cabbasisi neanche per un minuto!